Paolo Menghi
“Se la mente è lasciata a se stessa continuerà solo a macinare informazioni e a sfornare menzogne, nel senso di verità parziali contrabbandate per verità assolute. Se invece la mente è guidata dalla propria aspirazione alla verità essa lavora per il cuore. Quando mente e cuore non saranno più nemici e cesseranno di nascondersi a vicenda, nascerà un’alleanza allo stesso tempo nell’uomo e tra gli uomini, che darà l’avvio a un corso nuovo nella storia del pianeta terra. La fratellanza tra gli uomini può essere realizzata oggi nell’intento comune di ricercare insieme un modo nuovo di usare la propria mente e il proprio cuore.”
Paolo Menghi nasce a Milano nel 1945. Laureato in medicina, si specializza in neuropsichiatria infantile a Roma; partecipa alla fondazione dell’Istituto di Terapia Familiare di Roma e della Società Italiana di Terapia Familiare. Negli anni ’80 si dedica con impegno e passione alla psicoterapia, alla formazione e alla supervisione degli psicoterapeuti familiari.
Il suo approccio, espressione della sua visione del mondo, dovuto anche all’amicizia e all’influenza professionale di Carl Whitaker, da lui considerato un maestro nel campo della terapia familiare, è sin dagli esordi volto a osservare nella sua globalità l’individuo che porta il suo disagio in terapia, considerandone anche la dimensione esistenziale. Prestando particolare attenzione al messaggio di verità portato in seduta dal paziente sintomatico, per quella verità inespressa cerca uno spazio all’interno della famiglia, costruendo insieme ad essa il calibro umano, individuale e collettivo, necessario a sostenere i nuovi equilibri. Coerentemente con questa concezione, il suo modo di formare i terapeuti è volto, usando le sue stesse parole, più che al sapere o al saper fare, all’essere, cioè al costante lavoro di centratura, ascolto di sé apertura all’altro e ampliamento interno che il terapeuta è chiamato a svolgere nella sua professione.
Negli stessi anni Paolo Menghi pratica le tecniche del kundalini yoga e, attraverso di esse, sperimenta l’intersezione tra coscienza ed energia, la possibilità di attivare, incanalare e usare l’energia vitale, di attraversare differenti stati di coscienza e, con la meditazione, di connettersi al substrato più profondo dell’essere interiore. Prende parte per circa dieci anni alla 3HO, movimento fondato da Yogi Bhajan, la guida spirituale che ha introdotto il kundalini yoga negli Stati Uniti. Pratica contemporaneamente il kendo, l’arte marziale giapponese della spada, in cui trova applicazione la sua attitudine alla ricerca di un’azione netta, limpida e integra, e di un dialogo interpersonale che miri all’inclusione del conflitto.
Nel procedere parallelo di queste esperienze e nell’acquisizione di nuove concezioni e strumenti efficaci, tutti, se pur in maniera diversa, volti al benessere e alla realizzazione dell’essere umano, Paolo Menghi ravvisa con chiarezza crescente la necessità di un luogo in cui cominciare a sperimentarne l’integrazione. Nel 1986 fonda a Roma il Mandala – Associazione di ricerca per lo sviluppo armonico, l’inizio di un esperimento concreto in cui coniugare e integrare metodi che da anni si intersecano nella sua vita, riversandoli l’uno nell’altro per arricchirli a vicenda: un progetto in continua evoluzione che nel 1990 si distacca in maniera netta dal movimento 3HO, per costituire una nuova struttura, l’Istituto Mandala – Scuola di Normodinamica. Fonda, successivamente, anche la SIND (Società Italiana di Normodinamica) per sollecitare e sostenere gli studi sulla persona e la sua evoluzione.
L’originalità del pensiero di Paolo Menghi, nel momento storico e culturale italiano di allora, consiste nel guardare all’essere umano in maniera completa, dal corpo alla consapevolezza emotiva, dal funzionamento mentale alla spinta alla trascendenza, senza però abbracciare uno specifico insegnamento orientale storicamente costituito né rinunciare alle conoscenze e alle scoperte della psicologia occidentale, moderna e contemporanea; sceglie di non rifugiarsi in un sistema sapienziale già dato ma di percorrere una strada di esperienza e di scoperta da pioniere più che da epigono di una tradizione. Un esperimento complesso, un percorso in cui i principi enunciati possono essere applicati grazie a contesti e a un sistema di relazioni creati proprio per consentire l’esperienza e l’espansione della coscienza: le molteplici attività proposte nel suo mandala, dalla complessa didattica ai progetti artistici, dai corsi in viaggio agli spazi di incontro informale, sono opportunità offerte agli studenti per manifestare il desiderio di una vita intensa e consapevole, partecipando concretamente alla realizzazione di programmi e iniziative. Paolo Menghi, con naturale autorevolezza, dirige la sua scuola volta alla ricerca della bellezza e dell’armonia insite nello sviluppo dell’essere umano, coinvolgendo il gruppo degli insegnanti e degli studenti avanzati, sotto la sua guida attenta e rigorosa, nella creazione e nell’ampliamento della struttura e degli strumenti didattici, nonché nella riflessione costante sull’operato.
(tratto da Trasformare la mente – Ubaldini Editore – prefazione)