In questa pagina saranno raccolti, nel corso del tempo, aforismi di Paolo Menghi tratti dai suoi libri e dagli articoli che ha pubblicato. Chiunque puo’ proporre la pubblicazione di un breve scritto che lo ha particolarmente ispirato o che lo ha guidato in un passaggio particolare del suo percorso. Manda la tua proposta a info@mandala.it
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“Rivide i due bambini ai due lati della fontana, uniti e separati da quel piccolo battello legato dallo stesso spago, e dopo averlo fatto andare avanti e indietro tante volte uno aveva cominciato a tirare più forte, come per avere quel minuscolo veliero il più possibile vicino a sé, e l’altro di rimando tirava anche lui. Iniziavano ad interessarsi di più che il battello fosse il proprio, piuttosto che a condividere il piacere di vederlo navigare da una parte all’ altra della fontana. Lo spago era lo stesso, e il battello di tutti e due, ma a furia di tirare ognuno era restato soltanto con un pezzo di corda in mano.” Da Zone di Silenzio Se soffri come soffrono coloro che non vogliono la sofferenza, se sorridi come coloro che vivono per la felicità, se agisci come agiscono coloro che sono ambiziosi, se rispetti la vita come coloro che la desiderano; se quel ‘come’ sarà impeccabile la tua recita ti troverà solo. L’occhio allora solo comincerà a vedere, l’orecchio a udire, la lingua a parlare di ciò che sta accadendo da sempre, solo quando l’anima sarà lavata nel sangue del cuore. Da “Il filo del Sé” pag. 67 Nessun cambiamento radicale può attuarsi in un giorno, ma se ogni giorno è dedicato al proprio radicale cambiamento, questo avverrà. Se volete che la vostra evoluzione non si arresti mai, e che questo processo di espansione acceleri progressivamente, imparate a fare ciò che non sapete fare, apprendete a far bene ciò che sapete fare male, e insegnate ad altri ciò che sapete far bene. (Il filo del Sé – pag. 156) Anni persi a pensare di cambiare per migliorare, anni a guardarti allo specchio. Un giorno hai incontrato i suoi occhi che ti han detto: “ho bisogno di te”. Sono caduti i pensieri dei cambiamenti per migliorare, si è rotto lo specchio, e sei diventato i suoi occhi che dicono a chi li stava cercando: ho bisogno di te”. Figli dell’istante pag. 53
La pace è un dono per chi,con la mente e col cuore, è andato oltre “il senso” delle cose. Figli dell’istante pag. 275 (…) ” Quando si passa dal “si dovrebbe fare” a definire, con le proprie azioni, ciò che si vuole ottenere nelle singole circostanze, si rischia un’esposizione che apre al reale apprendimento. Lì si possono aggregare molti voleri, cioè molti esseri veri, che, se messi al servizio di un volere più grande continueranno a crescere insieme. Quei voleri saranno a protezione del volere più grande e saranno protetti da questo. (…) Le capacità individuali possono fiorire al loro massimo splendore, senza rischi, solo se messe al servizio di un’ampiezza maggiore. Ma quando le capacità individuali verranno espresse al loro punto più alto, lì comparirà una porta. Se la aprirai quelle capacità si trasformeranno in vocazione”. (…) Dallo scritto ” Dall’io al noi – La comunità d’Intento” di Paolo Menghi TTSUI TING TTAI (Maggio 2001) Solo quando una persona tocca con chiarezza il suo individuale fallimento nella scissione, si apre una vera speranza di solidarietà: quella di mettere tutta la consapevolezza che singolarmente può sviluppare al servizio della consapevolezza di tutti. Trasformare la mente, p. 17
CORAGGIO DI ARRENDERSI Se vuoi tu puoi decidere ciò che fu già deciso. Aspetta, osserva e accetta. Ma non pensare di aver capito perché sei felice quando sei felice, non credere di aver capito perché sei disperato quando sei disperato, vivi intensamente invece quell’attimo che dura un’eternità e resta aperto a qualunque risposta verrà; solo quando in te non ci sarà più domanda, quando il filo d’erba sapendo della sua impotenza si piega alla forza spietata di un sole che non ha che da splendere, quando quel sottile piccolo essere che non ha che da accogliere decide che lo farà, comanda allora lui alla notte di portare la sua rugiada e al sole spietato di tornare con la sua luce. Filo del Sé p. 113 RIPOSATI Il cielo è più alto solo per te le montagne più belle il mare più forte la luna e i cipressi il sole tra i rami del bosco gli occhi più intensi labbra in silenzio e sorrisi di marmo paesi di fiaba e città vissute da folle diverse la storia,misteri colori. Hai sete di tutto non basterà mai, ma se lui accenna un sorriso e tu ti lasci andare dentro il suo tempo quel tempo si ferma come un lago la sera. Avere una speranza significa avere un luogo in cui fuggire dalla disperazione dell’impotenza. Vivere nella speranza significa avere accettato la disperazione e l’impotenza di non avere alcun luogo in cui fuggire. (Il filo del Sé – pag. 18) Se nella tua vita hai notato una corrispondenza tra profondità della crisi e acquisizione di ampiezza, quando la costrizione della notte ti parrà insopportabile ricordati del cielo. Il filo del Sé pag. 20 Essere consapevoli significa svelare pensieri ed emozioni alla mente che osserva. Se la mente resta calma durante questo processo, sentirete un fuoco accendersi ad un fuoco interno. Questo fuoco inizierà a bruciare le impurità. La trasformazione dell’uomo verso la sua interezza nasce di lì. Figli dell’Istante pag.66 Il silenzio della meditazione ha in sé il presente, il passato e il futuro. Le vicissitudini della vita sono ostacoli necessari per giungere a quel silenzio e prepararsi a sostenerlo; ostacoli che creano vibrazioni di disturbo al sonno della routine. Riconoscere queste vibrazioni, usarle e trascenderle invece che combatterle o evitarle, è parte integrante del cammino verso quel silenzio. Ricordate: quel silenzio non si guadagna sfuggendo le vibrazioni di disturbo prodotte dalle vicissitudini della vita, ma riconoscendole, utilizzandole e superandole. Il filo del Sé pag.160 Quando dico “Io sono con voi” sto dicendo che è il vento dello Spirito ad essere con voi, ma se voi vedete apparire questo mio organismo, ancora vi illudete che sia questo mio organismo ad essere con voi. Così è bene che per ora io non dia sostegno all’illusione, ma è bene anche che voi continuiate a meditare con me. Ttsui Ting Ttai n.3/2000
FINO IN FONDO Ma quando dopo tanto aspettare s’apre tu entra come un lampo cantando, piangendo ridendo d’amore, non esitare, avanza e riempi di dolcezza e coraggio tutto il terreno che il dolore ha dissodato per te. Non lasciare mai finché non avrai perso le forze, ma anche allora non distogliere lo sguardo dalla terra di nessuno che lascia entrare solo chi vi ha gettato dentro il cuore, tanto che altro c’era da fare? Figli dell’Istante pag.40
VERITA’ E’ AMORE
Verità è negli occhi di un’amica che ti guarda senza più pensieri, verità scalda il cuore quando un uomo accoglie un altro uomo senza più ragioni, verità cura il dolore di vivere senza amore, amore è quando cadono i pensieri su cos’è la verìtà e senti allora che amore e verità sono sempre stati insieme anche se, chissà perchè, tu non lo sapevi. Figli dell’Istante p.140 C’è un momento cruciale nel cammino di un ricercatore: quello in cui finalmente capisce di non capire. Il Filo del Sé p.112
Neutralità è contatto con voi stessi, e la ottenete quando non reagite più, ma agite. Non reagite non perché siate diventati stupidi o succubi, ma perché siete liberi di decidere cosa fare e non più comandati dalle vostre reazioni emotive. Trasformare la mente p.126
La purezza è il risultato dell’aver esaurito lungo la propria vita, con il lavoro e la meditazione come alleati, l’attrito tra oggetto e soggetto. Schegge d’infinito II p.91
SE LA VIA E’ DECISA Ogni singolo attimo è un’infinita possibilità. Ogni reazione automatica può diventare consapevole. Ogni emozione è occasione di intensità. Ogni sentimento può accendere un chakra. Ogni piacere una possibilità di contatto. Ogni sofferenza brucia un residuo. Ogni dolore apre uno spazio. Ogni gioia impegna alla fermezza. Ogni sconfitta accettata prepara al successo. Ogni successo accettato suggerisce scelte. Ogni scelta è una separazione. Ogni separazione una crisi. Ogni crisi un’opportunità. Ogni piccola cosa è un grande veicolo. Ogni frammento di vita un’occasione perfetta. Ogni momento un dono. Ogni gemma un mezzo. Ogni immondizia un mezzo. Verso l’unica direzione, solo se la via è decisa. Il Filo del Sé pp. 28-29 Più il piccolo accetta la sua piccolezza più sarà grande.
Più il grande accetta la sua grandezza più sarà grande.
La grandezza si genera dall’accettazione.
L’accettazione può generarsi dopo che si è generata la conoscenza, altrimenti cosa si accetta? In verità la vera conoscenza è accettazione e la vera accettazione è già conoscenza. Il Filo del Sé p134
KARMA YOGA
Nel silenzio d’ogni azione
offri lo sforzo
dedica il frutto,
rischiando il successo
accetta la gloria
accetta la perdita,
vivi l’intensità del momento,
osserva l’attaccamento
e offri anche questo
nel silenzio
d’ogni azione. Il Filo del Sé p.133
“L’apertura può divenire una condizione stabile. Questa stabilità è l’unico modo per essere vivi sempre” Il Filo del Sé p338
“Le risposte vere vengono dalla continuità dell’impegno. La continuità viene dalla capacità di mantenere alta l’intensità della domanda. Questa capacità nasce dalla voglia di vivere intensamente. La voglia di vita non si perde se si rischia di pagarne il prezzo.“ Il Filo del Sé p26
“All’uomo che si identifica con la propria personalità, non resta che attaccarsi all’immagine che ha dell’unica parte di sé che conosce. In questo modo il padrone diventa lo schiavo, lo strumento diviene proprietario dell’artigiano, il limite si impone a ciò che non ha limiti, e l’anima dimentica se stessa” Il Filo del Sé p188
MEDITAZIONE “Siedi, taci e osserva. Un giorno camminerai, parlerai e vedrai, ma i tuoi passi segneranno una via, le tue parole la sosterranno, il tuo occhio creerà tutto questo, e il tuo cuore brucerà ogni cosa, al momento opportuno.” Il Filo del Sé p41
“Finché non si apre il cuore, ciò che comunemente viene definita intelligenza non è altro che una costruzione di pensieri al servizio della paura” Il Filo del Sé p150
“In un pianeta retto dal due, attrito e sofferenza sono inevitabili. Di lì si possono imboccare due strade: quella del lamento e della dipendenza, e quella della creazione e dell’arte. In questa Scuola abbiamo scelto la seconda.” Figli dell’Istante p19